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sabato 21 giugno 2014

DESIGUAL NON TI TEMO

C'era una volta una bambina che era ancora così piccola che la sua mamma le poteva mettere addosso qualunque cosa senza alcun moto di disgusto e/o di ribellione, come questo splendido costume (vabbè ormai pezzo di costume...) pieno di paccottiglie.
Adesso 3/3 veste modalità ramarro in modo da non farsi notare e aborre il mio look a volte a lei incomprensibile, spesso colorato.
Un giubbino jeans ormai vintagissimo, tanti anni ha soggiornato in un armadio totalmente inutilizzato.
Le perline dal costume sono volate sul taschino, insieme ad un paio di forbici che ricordano che si taglia e cuce (ahahaha), colori per stoffa e mascherine da stencil hanno collaborato per rendere le spalle "sobrissime" e una fila di pomponcini hanno dato un ...pò di colore ad un capo altrimenti tristissimo.
Uno splendido bottone di ceramica di Buttonmad sul taschino è la morte sua.

E sul retro ancora stencil e una stoffa damascata comprata non so più quanto tempo fa per fare una borsa, mi pare di ricordare e che forse prima o poi farò. Insomma, se vedete in giro una con questo giubbino un pò gipsy, sono io.
Perchè..

P.s.: Caro avvocato di mio marito e consanguinei vari, un caro saluto. Tanto lo so che passate di qua e spiate. E non me ne importa esattamente una cippa lippa. Io sono meglio di tutti voi, ne ho le prove.


sabato 21 dicembre 2013

RITAGLI DI RITAGLI DI RITAGLI

Nel mio ultimo post avevo parlato del mio utilizzo schizzofrenico fantasioso di ritagli di stoffa. Prima una fashionissima e per niente sobria sciarpa. Poi, da ciò che restava, sacchetti per contenere collane e paccottiglie varie.

 Ma Natale sta per arrivare.
E copiando di sana pianta un meraviglioso angioletto che mi aveva regalato la Tatti anni fa
 priva di idee e forze per affrontare lo shopping natalizio
 ho ritagliato e cucito, attorcigliato e incollato.
 Ritagli di ritagli per il corpicino
 e  ritagli di ritagli di ritagli
 sminuzzati per benino per imbottirli
 E giusto per completare l'opera di plagio, ho anche riprodotto indegnamente dei fiori di semi di zucca che mi aveva regalato anni fa Rosi jò.

Buon Natale e Buon anno.
Che siano feste piene di serenità.









venerdì 20 aprile 2012

MEDUSA


Continua il mio viaggio verso la liberazione dalle masserizie inutilmente conservate in modo compulsivo.


Il ritmo è quello della goccia prelevata da un oceano, ma ce la posso fare.


Mi si è rotta uno di quelle cose "fondamentali" che ogni tanto sento il bisogno di acquistare: un inutile sacchetto da lavatrice per non danneggiare i reggiseni. Manco usassi lingerie d'oro zecchino tempestata di brillanti e che desiderassi  conservare per almeno 80 anni. Orbene una delle calotte si è rivelata davvero perfetta dopo che il coso si è miseramente disgregato.

Residui di tenda decorativa già usati altrove, qualche perla, e la mia medusa scacciaspiriti è pronta. Ha dei riflessi bellissimi e produce un suono argentino.

Il gancio usato per le foto, però, è stato destinato ad altro.

Il vero dramma, adesso, è che di disco ne ho ancora un altro...

mercoledì 29 febbraio 2012

ARIDECLUTTERING

 La strada è lunga, soprattutto se a volte vengo rapita dal bisogno compulsivo di comprare.
  Un giorno mi sono imbattuta in una confezione sgangherata di una tenda da comporre costituita da una decina di dischi intrecciati di non so quale vegetale.
 Davanti a me non c'era una tenda decorativa, ma tanti cerchi da usare come base per un inutile scacciaspiriti.
 E allora vai giù di perline di plastica, cuori di legno,
 madreperla tintinnante al primo alito di vento
 farfalline colorate, charms cinesissimi staccatisi non so da dove e mai buttati
 uccellini acquistati n anni fa in confezione da 1000 (ma che diavolo li avrò comprati a fare nemmeno io lo so). Anzi lo so, perchè sono pazza.
Un pò di maglina e il "coso" è pronto da appendere in camera di 3/3 che almeno stavolta se non ha propriamente apprezzato, non ha nemmeno avuto una crisi epilettica dinanzi all'estro della genitrice.
In conclusione, ho eliminato forse un cm quadro di materiali e mi sono caricata di altri 9 dischi da utilizzare... C'è qualcosa che non va...

Errata corrige: contrariamete a quanto espresso in un precedente post, il pullman per il Mondo Creativo non partirà il 23 marzo. E non perchè non ci fossero adesioni, tutt'altro. Ma perchè all'improvviso la data primaverile della fiera è stata depennata d'ufficio dall'organizzazione della Fiera di Bologna, lasciandoci tutte basite e impossibilitate ad organizzarci per fiere sostitutive. Il portafoglio ringrazia.

domenica 19 dicembre 2010

Segnalibri

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Ho sempre adorato leggere sin da bambina. Ricordo con piacere i libri allineati sua mia libreria,
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Mi piacevano moltissimo i gialli per ragazzi “I tre investigatori”, “Nancy Drew”, “Hardy boys”.
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Sono passata poi a letture più impegnative, man mano che aumentava l’età. Letture che ora non riuscirei a digerire affatto. 
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Leggere è viaggiare con la mente in luoghi o menti sconosciute. E’ colmare lacune, arricchire il lessico, approfondire conoscenze. image
O anche ammazzare la noia. Man mano che le incombenze familiari crescevano, il tempo per leggere è diminuito sempre più, ma un libro in macchina non manca mai, in modo da approfittare dei momenti di attesa anche minime.
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Questi sono alcuni dei segnalibri che ho decorato. Perchè qualunque cosa, anche la più banale,  va fatta con classe!
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Vuoi mettere segnare il punto in cui sei arrivato con un segnalibro tintinnante di charms! Del resto io ho sempre odiato profondamente chi si permette di fare le orecchie alle pagine di un libro.image
Che poi tra le pagine dei mie libri spesso ci sono scontrini della macelleria o del fruttivendolo, sapete com’è! Il ciabattino va sempre con le scarpe rotte…
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Per la cronaca metereologica, quella in alto è la mia macchina, incastrata per giorni da neve e ghiaccio
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che hanno fatto sì che le scuole chiudessero 4 giorni, e mi mandassero in uno stato letargico di nullafacenza. Finalmente temperature meno siberiche hanno portato il disgelo ma con esso non è svanito il desiderio latente di emigrare verso nazioni in cui vivere perennemente in costume, in cui il cambio di guardaroba non esista affatto, ma soprattutto in cui non esistano omuncoli prezzolati e ricattabili, in cui l’onestà non sia un difetto e in cui la speranza esista ancora.