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sabato 21 giugno 2014

DESIGUAL NON TI TEMO

C'era una volta una bambina che era ancora così piccola che la sua mamma le poteva mettere addosso qualunque cosa senza alcun moto di disgusto e/o di ribellione, come questo splendido costume (vabbè ormai pezzo di costume...) pieno di paccottiglie.
Adesso 3/3 veste modalità ramarro in modo da non farsi notare e aborre il mio look a volte a lei incomprensibile, spesso colorato.
Un giubbino jeans ormai vintagissimo, tanti anni ha soggiornato in un armadio totalmente inutilizzato.
Le perline dal costume sono volate sul taschino, insieme ad un paio di forbici che ricordano che si taglia e cuce (ahahaha), colori per stoffa e mascherine da stencil hanno collaborato per rendere le spalle "sobrissime" e una fila di pomponcini hanno dato un ...pò di colore ad un capo altrimenti tristissimo.
Uno splendido bottone di ceramica di Buttonmad sul taschino è la morte sua.

E sul retro ancora stencil e una stoffa damascata comprata non so più quanto tempo fa per fare una borsa, mi pare di ricordare e che forse prima o poi farò. Insomma, se vedete in giro una con questo giubbino un pò gipsy, sono io.
Perchè..

P.s.: Caro avvocato di mio marito e consanguinei vari, un caro saluto. Tanto lo so che passate di qua e spiate. E non me ne importa esattamente una cippa lippa. Io sono meglio di tutti voi, ne ho le prove.


lunedì 25 febbraio 2013

IKEA, COLLA E CAOS

Oh cielo, è passato quasi un mese dall'ultimo post e me ne rammarico enormemente. Anche perchè non è che sia stata con le mani in mano, ma il tempo è volato via come farfalle a primavera.


Ordunque, io ho una scatola dove rovescio di tutto: collane rotte, perline scucite da qualche maglia, minuteria e pietre "single". Insomma una discarica dalla quale attingo quando sono in cerca di quel qualche non so che.


 Perle di plastica, pietre scheggiate, scarti di fustellati che da soli sarebbero orripilanti, ma che insieme si confondono l'un con l'altro e insieme collaborano come voci mediocri in un coro armonico.

Insomma, è il risultato quello che conta.
 
 

Una dei miei compagni di vaggio, che mi hanno consentito di sperimentare e divertirmi durante questi anni, è senz'altro la cornice Ikea Malmo. Una cornice molto grande da decorare ad un prezzo così basso da poter anche permettersi di sbagliare e buttare tranquillamente tutto nella spazzatura.

Basta quindi un pò di colla forte (va bene anche il silicone, of course), la radio accesa e via con l'accostamento di forme, cololori e materiali.

 
 Un altro micropassetto verso il decluttering è stato fatto...
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Ecco la cornice, incrostata di tutto e di più. Adesso pende in bella mostra insieme alle altre. Ma questa è un'altra storia che merita un post a parte...

domenica 25 novembre 2012

ANCHE UN QUADRATINO PUO' SERVIRE

 Ci sono a volte degli incontri fortunati, di combinazioni casuali del tutto inaspettate.

 
 Un pomeriggio come tanti e la decisione presa quasi su due piedi di incontrare delle amiche, conosciute per caso grazie al web e con le quali senti un'affinità particolare.

 Come sempre a casa di Stefania sono arrivata prima io

 perchè Matilda è sempre in ritardo, oggi per i compiti del figlio, domani perchè non ritrova la strada...


 Il pomeriggio è volato, tra chiacchiere, caffè e patatine, progetti vecchi e nuovi.

 Tutte e tre colpite da manie di accumulo possessivo-compulsivo che a volte ci fa sentire meno colpevoli se ci si libera di qualcosa semplicemente facendola traslocare in casa di qualcuno altrettanto maniaca che non avrebbe mai il coraggio di buttare nulla...

 Una busta piena di strani ritagli di seta dai colori cangiati e bellissimi, forse provenienti dai cascami di un cravattificio, prima regalate a Stefania e poi passate a me. Contrariamente a quanto avviene di solito, le stoffine non sono rimaste a decantare a lungo nel caos primordiale del mio laboratorio.

 Una colla spray (questa sì acquistata non so più quando, forse risalente al periodo del decoupage e rimasta inutilizzata per anni) per accoppiare tra loro seta e feltro,


Una delle più belle fustelle della Big shot che io possegga


 e vai di assemblaggi!

 Con i ritagli dei ritagli ho poi fustellato delle foglie.

 Accostare fantasie e colori è del tutto soggettivo.

 C'è chi adora colori e fantasie diverse,

 come me, per esempio...

 E chi invece preferisce qualcosa di più sobrio e meno vistoso.

L'importante è poter scegliere ciò che ci piace, senza condizionamenti o ditkat di nessuno.

Con questo progetto partecipo al concorso Opitec Big-Shot Cup

lunedì 27 agosto 2012

C'ERA UNA VOLTA

C'era una volta un piccolo gilet fatto a crochet. Tanti dischetti colorati lavorando avanzi di filati anche minuscoli, accostati in modo azzardato ed inusuale. Un piccolo gilet fatto per 3/3, quando era ancora incapace di opporsi ai miei gusti estetici, quando ancora nel suo armadio c'era il tripudio dei colori e dei fronzoli.

Fonte di ispirazione una rivista mai dimenticata e mai adeguatamente sostituita, piena di idee e colori, di progetti facili e difficili, di mondi colorati ma anche in bianco e nero.

Un progettino facile facile, da crochettare in macchina nelle attese davanti a scuola, davanti alla Tv, in un momento libero, durante una telefonata. Tanti dischetti che poi le pazienti mani della mia mamma hanno assemblato e rifinito. Insomma io la mente e il braccio rozzo frettoloso e multitasking, mia madre la povera e annoiata rifinitrice.

3/3 è cresciuta e il gilet non le è più entrato, ma in realtà anche se le fosse entrato, mai e poi mai lo avrebbe più indossato. Qualche anno di decantazione (almeno 5 o 6) e l'incapacità di liberarmene, neanche regalandolo, nonostante lo scambio di abiti da bambini sia per me una consolidata e splendida abitudine. Ci sono dei capi che non riesco a dar via troppo mi piacciono.

Figli non ne faccio più, i nipoti se proprio devono, speriamo che arrivino tra qualche decennio.
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Una stanco pomeriggio di fine estate, pigro al punto giusto, qualche pensiero in testa da scacciare, una stoffina a disposizione per rivestire la canotta
 e la mia  fashion shopper è pronta. Se la facevo a maggio era meglio, ma un posticino nell'armadio in attesa della prossima primavera per lei la troverò sempre.

martedì 10 luglio 2012

...ACIDO COME ME

Non è che abbia molte scusanti. Credo di essere un filino maniacale per gli abbinamenti di colore.


Mi mancava una borsa che avesse un pò di verde acido da abbinare ad un prendisole: noi che abitiamo sul mare (o almeno io) d'estate vestiamo come se andassimo sempre in spiaggia (in realtà è proprio quello che facciamo, anche solo per un'ora).


Una semplice shopper grezza, fiori e farfalle di legno provenienti da una ghirlandina decorativa, bucati con un trapanino, decorate con colori materici e cucite con cordino in tinta. Tutto rigorosamente "vintage" (comprato e ammucchiato nel corso degli anni in attesa di utilizzo...)

In effetti una borsa verde acido ce l'avrei pure

che fa pendant con queste

ma c'era un pò troppo lilla...

sabato 17 marzo 2012

ANCORA TAPPETINI

L'avevo già sperimentata qui, l'ebbrezza di trasformare un tappetino da cucina in una borsa.

Complici le splendide creazioni di Pamphlet nelle quali mi ero imbattuta (che dai tappetini riesce a tirar fuori di tutto in modo inimitabile)

oltre che nei reparti ferramenta (vero luna park per le vere bricoleur, manipolatrici, visionarie), ho iniziato anche a girovagare per il reparto tessile dei supermercati e vari megastore. 


Ho trovato dei tappetini con colori troooooppo belli!!!
 Poi ho o non ho una busta piena di ritagli di nappe, pelli dalle sfumature e dalle stampe più incantevoli?!
 Ho o non ho ritagli di jeans da utilizzare? Ho o non ho una macchina da cucire che se ci riesci ricama anche?

 E quindi una decina di combinazioni astrali favorevoli hanno fatto sì che un umile tappetino si trasformasse in una fashion-bag!
 Diciamo pure che sono stata brava!
 I manici in tinta completano l'opera, impreziositi da roselline di jeans in nuance.

La verità... la verità è che per fare questa borsa ci ho messo 2 giorni, ho spezzato una decina di aghi, sia da pelle che da jeans,  imprecato più volte per azzeccare la misura della fodera, scucito le tasche interne, arimprecato per i grovigli di filo che ogni tanto bloccavano il piedino, scoperto dopo anni di utilizzo che montavo la spolina inferiore al contrario, spazzato il pavimento più volte per liberarlo da fili, ritagli di stoffa e pelle, meditato a lungo su come fare i manici. Insomma, una faticaccia. Mettiamola così. E' davvero un pezzo UNICO (bip, bip e strabip!). E quello che mi inquieta è che ho già comprato un tappetino fucsissima che è uno spettacolo!

sabato 6 agosto 2011

COMPENSAZIONE...

Dopo aver terminato la spilla destinata a mia cugina (che ha apprezzato, fortunatamente), ho dovuto compensare con una spilla colorata, come piace a me...



Non riesco a concepire una vita senza colori, così come non riesco a concepire le case asettiche giocate sulle nuance bianco, bianchiccio, avorio, bianco latte, crema, cremina.


Anche il mio armadio trabocca di colori, sia d'estate che d'inverno. Così come la mia casa.


E d'estate uno dei mie colori preferiti è il turchese, anche mescolato al marrone o al bianco.


 Magari la mia spilla andrà bene a ravvivare un vestito bianco, con un paio di orecchini discreti, come questi



o un pò meno disicreti, come questi


o ancora meno con queste mega rose.


Ognuno si vesta come vuole e si agghindi con quello che vuole. Se vedete una vestita come un arcobaleno impazzito, o magari tutta di nero ma con un accessorio eccessivo o sgargiante, o magari di bianco ma con ciabatte, borsa, accessori stravaganti e a riporto. Ebbene, quella potrei essere io. Magari con un paio di teschi alle orecchie...

Nel caso, potete far finta di non conoscermi...