giovedì 30 settembre 2010

GHIRLANDA AUTUNNALE

La nuova casa mi ha fatto accantonare temporaneamente le perle e i bottoni per dedicarmi a sistemare un pò meglio la nuova casina. Ma io svolazzo di qua e di là e a volte sono davvero poco concreta. A volte invece vado come un treno e non mi fermo se non dopo aver fatto di tutto e di più.
Orbene, essendo stata invitata a pranzo da una cara amica, non volevo portarle uno dei soliti mazzolini di fiori o una neutra bottiglia di una qualunque bevanda alcolica. Sapendo che apprezza le mie produzioni artistiche (wow che definizione!) ne ho approfittato per smuscinare o scarvusciare (guardare e cercare in un mucchio Ndr) tra le mie infinite cataste di materiali vari ed eventuali che sono sopravvissuti al trasloco.
Ho recuperato la base per una ghirlanda
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stoffe varie per imbottirla e un nastro di rafia per ricoprirla
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e decorazioni varie  in tema autunnale,
Dopo aver rivestito la ghirlanda con la stoffa e il nastro di rafia, ho incollato le varie decorazioni con la pistola a caldo.
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Ci ho rimesso quasi tutti i polpastrelli, tanto da aver annullato quasi del tutto le impronte digitali, perchè tra me e la pistola della colla a caldo vince sempre lei!
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Ho  pensato anche di approfittarne per compiere qualche furto con scasso o anche qualche omicidio, ma la mia onestà ha prevalso…
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Ma alla fine la ghirlanda è stata completata e consegnata alla destinataria che ha apprezzato, pare.
Ne ho approfittato per farne anche una per me con quello che restava delle decorazioni:
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simile, ma non uguale, of course.
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Ora è fuori della mia porta per accogliere i visitatori, che sono sempre i benvenuti.

venerdì 24 settembre 2010

Nella nuova casa (parte II)

Torniamo a noi! Dopo essermi distratta un attimo con le vicissitudini con Fastweb (finalmente risolte, spero…), ho scoperto che anche le poste non scherzano. Un povero utente crede che, dopo aver attivato il servizio Seguimi (a pagamento, ovviamente), tutta la corrispondenza del vecchio domicilio gli verrà recapitata esattamente dove richiesto. MA QUANDO MAI!!! Per sbaglio, solo dopo aver faticosamente recuperato la connessione Internet, ho scoperto fatture spedite al vecchio indirizzo (e scadute) e mai arrivate. Così mi ritrovo a pagare tutti insieme vari conguagli salatissimi. Vabbuò, pazienza.
Tanto per non essere tacciata di esagerazione, ho scoperto un filmato sulla “pioggerellina” che ha allietato la prima giornata del mio trasloco e di cui parlavo qui. 

Dopo aver traslocato, spacchettato lo spacchettabile, goduto un pochino della spiaggia che la mia città mi regala,
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ho iniziato a guardare un pò fuori
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DSCN2598 Tempo nemmeno di traslocare e già le scale che portano alla zona notte avevano delle terribili pedate sulle alzate. Mumble mumble, guardavo anche una parete dietro al tavolo da cui le sedie si discostavano troppo poco per essere certi di non provocare prima o poi terribili segnacci DSCN2596Lì per lì sognavo mosaici fatti con mattonelle rotte, io, novella Gaudì, ma poi ho preferito razionalizzare i miei impulsi artistici e accontentarmi di una tranquilla mattonella in gres, anche se molto trendy. DSCN2651
Ho cercato di ottimizzare aspetto funzionale, estetica e velocità di esecuzione!
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(Le foto sono orripilanti, lo so, ma ho usato il flash…)
Ma, mentre il mio fido tuttofare incollava le mattonelle sul muro, io meditavo e mi chiedevo perchè mai io dovessi rinunciare ai miei sogni! Ho preso allora la mia scorta di tesserine di mosaici, mattonelline artigianali olandesi a forma di fiore,
DSCN2595qualche mattonella veramente vintage anni ‘60 gelosamente conservate da mio padreDSCN2594 e poi, a forza di colla e martello ho piastrellato il muro dietro al lavandino esterno:
DSCN2592 Qui, dopo la stuccatura:
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Che soddisfazione... Almeno quando lavo gli stracci per lavare il pavimento, sorrido.
- CONTINUA- 




domenica 19 settembre 2010

IO ODIO FASTWEB…

Come se non avessi già bastanza problemi nella mia vita di “single” di ritorno con 3 figli al seguito, ci si mette anche il resto del mondo, capeggiato da Murphy  in persona, a mettermi i bastoni tra le ruote. Siccome io sono una che crede ancora alla serietà delle persone e delle parole, fidandomi, me tapina, della Carta dei Servizi scritta da Fastweb lei stessa in persona, avevo fatto un planning del mio futuro da utente telefonico in una dimora diversa dal maniero che mi aveva ospitato fino allora. Leggo che per effettuare un subentro (volevo intestarmi l’utenza in vista di un trasloco per conservare lo stesso numero telefonico) ci sarebbe voluto al massimo un mese, e che per effettuare un trasloco occorreva un altro mese.
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Faccio due conti, prevedo che al massimo per l’estate dovevo scasare e a fine aprile, con laaaaaaaaaaargo anticipo ho la pessima idea di chiedere il subentro. Passati un paio di mesi, dimentica di accertarmi dell’esito della pratica considerandola di una banalità assoluta, per caso scopro che la pratica è ancora in altissimo mare. Pare che per cambiare l’intestazione di un contratto telefonico occorrano i Servizi Segreti del Mossad, esperti cesellatori subacquei e sicuramente due o trecento cervelloni. Perchè sono serviti TRE mesi per digitare i miei dati anagrafici al posto i quelli del mio ex consorte, innumerevoli telefonate minatorie, altrettanti fax di minacce di attentati. Perchè voi pensate che sia cosa così, da fare su due piedi, ad occhi chiusi, digitando in sequenza una ventina di caratteri? Noooooooo. Bisogna prima sottostare alle insopportabili musichette del call center, poi digitare senza sbagliare il numero del servizio desiderato, “rimanere in linea per non perdere la priorità acquisita”, e poi rispiegare tutto dall’inizio al poveraccio di turno che tenta di spiegarti che fare un subentro non è una cosa semplice come credo, perchè ti fa capire che la tua linea deve essere individuata con precisione e quindi vedi già un orafo cesellatore che in apnea incide il numero seriale della tua linea sfidando l’oscurità della fossa delle Marianne!
E se dopo TRE mesi pensi che tutto sia finito, scopri di essere solo all’inizio di un incubo. Non si può chiedere il trasloco se intanto hai in corso una pratica di subentro perchè in un mondo di sordi e di ciechi la mano destra non deve sapere quello che fa la sinistra. E allora, nonostante altri fax di minacce e telefonate quotidiane, è passato un altro mese ancora e sono senza telefono. Un paio di settimane fa ho ricevuto una inaspettata e graditissima telefonata dalla Telecom, la madre di tutte le linee, quella che fa lo sporco  lavoro. Mi danno un appuntamento per effettuare il collegamento, ma, proprio quel giorno nella mia città c’è stato un nubifragio degno dell’Arca di Noè, proprio come quello che aveva allietato il mio trasloco. Mi sarei aspettata una telefonata per avvertirmi dalla “suola”,  visto che la telefonata per loro era del tutto gratuita?! Certo che no! Mi sarei aspetta il giorno seguente una telefonata per fissare un appuntamento ulteriore? Giammai, mica sono cretina che penso di vivere in una nazione in cui abitano persone corrette e civili! Ho solo ripreso in mano il solito telefono, riafatto una ennesima telefonata minatoria a Fastweb e atteso… Adesso il collegamento telefonico Telecom esiste, ma sono ancora in attesa di Fastwb. Elemosino telefonate da amici e parenti, mi collego quando posso e dove posso sfruttando connessioni Wi-fi amiche, mentre i miei figli vagano sui balconi come rabdomanti con il portatile in attesa che qualche refolo di segnale di rete non protetta colpisca benevolo il loro pc… 
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La chiacchierata con il tecnico Telecom, oltre a essere stata una sviolinata per i loro servizi, è stata però illuminante: in realtà Fastweb non esiste, come non esiste nessuna compagnia telefonica. Sono solo scatole vuote con una manciata di operatori telefonici (se non sono di call center in affitto), una mera società di servizi, perchè alla fine, tutto è di Telecom, spacciato solo con un nome diverso. La settimana prossima forse avrò finalmente il mio collegamento, ma di una cosa sono certa: userò le mie prime connessioni libere per cercarmi un altro operatore. E una domanda sorge spontanea. secondo voi ce l’avranno il coraggio di mandarmi la bolletta anche se non ho avuto alcun servizio? Le scommesse sono aperte!
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ps: ecco spiegato il perchè non ci sono, non posto, non racconto, non progredisco…

sabato 4 settembre 2010

COME PASSA IL TEMPO?!

La mia estate sta volgendo al termine e io non mi sono quasi accorta che sia cominciata…
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Il tempo è volato in un battito di ciglia. Abitare in una città di mare come la mia, vuol dire fare una faticaccia immane. So già che molti invidieranno me e quelli come me che hanno il mare in casa, ma vivere in una città di mare per tutta la santissima estate ha un che di devastante. Innanzitutto vivi tra la sabbia anche in casa perchè nonostante tu abbia cercato disperatamente di spiegare per anni ai tuoi figli che dovrebbero darsi una pulitina prima di rientrare in casa  che dovrebbero effettuare il primo pit stop direttamente nella doccia, ritrovi sistematicamente granellini di sabbia dorata sul pavimento, tra le lenzuola, sul divano, etc. etc. Inizi a pensare, ovviamente che i tuoi figli sono praticamente sordi selettivi o, più facilmente, che non hai alcun ascendente educativo…



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Quando fa caldo, ma proprio caldo, a meno che tu non abbia delle incombenze diverse, decidi di trovare refrigerio sotto l’ombra delle palme che brulicano sul litorale della città (ad un costo pari ad  una appartamento a Cortina in pieno agosto…). Ciò comporta, ovviamente, che alla fine della giornata non hai combinato un bel niente: non hai pulito casa, non hai fatto la spesa, non hai fatto shopping, non ti sei neanche dedicata ad alcuna attività manuale. Al massimo ti sei rosolata al sole (come Zorro, con il segno degli occhiali come me che non sono riuscita a farne a meno), hai fatto luuuuuuuuuuuuunghissime partite di burraco, magari letto un pochino più del solito e mangiato pressochè sempre schifezze.


Che problema ci sarebbe perbacco? Niente, se io non avessi dovuto affrontare un trasloco epocale in pieno luglio!!!!!!!!!!


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Orbene, dopo 10 anni vissuti nella mia splendida casa, costruita secondo i nostri (allora eravamo in due a decidere…) gusti e desideri, decorata dalle mia sante manine fino a farla diventare il mio nido e il mio rifugio, quando il mio matrimonio è scaduto come latte inacidito, ho dovuto prendere atto che la vendita della casa era ineluttabile. Tralasciando stare le motivazioni che sarebbe lungo spiegare, ma che in realtà sarebbero tutte un bip causa censura, nonostante il periodo di crisi del mercato immobiliare (ogni tanto Murphy si volta dall’altra parte…) sono riuscita a trovare un acquirente per il “maniero” e a trovare un altro nido per me e per i mei pargoli. Avrei preferito una casina più vicino al centro, per poter uscire a piedi o in bicicletta, per rendere i miei figli più autonomi, ma i prezzi erano un pò altini per le mie disponibilità: qualcuno non ha ritenuto suo dovere contribuire alla sistemazione dei suoi figli e mi sono fermata dove ho potuto. L’importante è che ai miei figli la casa piaccia: è ciò a cui tenevo di più, soprattutto perchè si trattava di ridimensionare spazi, ambienti etc. etc.


Il mio trasloco è stato frutto di una serie di eventi fortunosi e fortunati. Il termine massimo per lasciare la casa era il 26 luglio. Ho fatto l’atto di acquisto della nuova casa il 9 luglio, trovato un tuttofare libero per dare un minimo di rinfrescata alle pareti e fare qualche piccola opera di muratura, e predisposto il trasloco il 22 luglio. Ho passato giornate intere a selezionare, regalare, buttare, impacchettare montagne di cose. Quando si ha tanto spazio a disposizione ci si sente autorizzati a conservare qualunque cosa. Salvo poi, come è successo a me, scoprire cose che non sapevo nemmeno di avere perchè sepolte da 100 altre. Da qui la decisione di buttare, eliminare, regalare e/o vendere a più non posso. Ciononostante ci sono voluti ben 2 giorni per traslocare, con un caldo allucinante e il sudore che scendeva  a rivoli.

La prima sera, dopo che i traslocatori avevano già portato via i letti, sistemati i bambini da mia madre, mi aggiravo camminando come un granchio con la schiena a pezzi per le stanze semivuote con la prospettiva di dormire scomodamente sul divano quando……………………… Dopo settimane di caldo torrido l’anticiclone delle Azzore ha deciso di spostarsi: è iniziata una grandinata terrificante. In quel preciso istante ho realizzato di avere la macchina fuori con i finestrini aperti e tutte le finestre di tutte le stanze spalancate. Dopo essere andata in primis a rientrare la macchina in garage colpita dalla sassaiola dei chicchi grandi come noci (il giorno dopo ho scoperto che i chicchi entrati in macchina si erano sciolti dappertutto bagnando i sedili e allagando le vaschette portaoggetti..), corro nelle camere e scopro tutto il parquet allagato.

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Ho passato il resto della serata carponi ad asciugare il pavimento con quei pochi stracci che c’erano in giro e praticamente al buio perchè i lampadari erano stati staccati. Ho dormito da cani, tutta rattrappita e dolorante. Come se non bastasse, non faccio a tempo ad aprire le imposte alle 7 di mattina stravolta e praticamente moribonda, quando nel giro di pochi secondi hanno suonato nell’ordine mio padre (che era di vedetta fuori al portone dalle 6 e aspettava il minimo rumore per dare segno della sua presenza) e i traslocatori della testina che avevano sbagliato giorno e pretendevano di impacchettare le sue cose contemporaneamente alle mie. Mai un urlo tanto disumano si era levato tra quelle pareti! Espulsi! Morale della favola, dopo un altro giorno di trasloco devastante, fatto di fatica, sudore, vai di qui, torna di là, casa vecchia, casa nuova, etc. etc. ho dormito un’altra sera sul divano del nemico. Dopo aver fatto il mio di trasloco, ho dovuto presiedere anche a trasloco della testina perchè il principe dopo una breve apparizione si è dileguato. Sono dovuta rimanere in casa mangiando pane e tonno (rimasto in una scatola ancora da chiudere) come un carcerato, in attesa che i traslocatori tornassero dalla pausa pranzo. E finalmente, dopo tre giorni di agonia, ho messo piede nella mia nuova casa tra scatole, scatoloni, quadri imballati, pronta a giocare al più devastante puzzle della mia vita…



CONTINUA...